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Giocatore muore in campo a Santa Marinella

14:06 lun 05 novembre 2007

Simone Abate, 18 enne portiere della Juniores regionale laziale dell'Anguillara, è morto nel pomeriggio di ieri durante il trasporto all'ospedale di Civitavecchia in seguito ad uno scontro di gioco avvenuto nel corso di S. Marinella-Anguillara, partita in svolgimento al campo comunale di S. Marinella. Abate si sarebbe scontrato con un avversario dal quale avrebbe subito una ginocchiata al petto. L’incontro è stato immediatamente sospeso ed a nulla sono serviti i soccorsi che, seppur tempestivi, non sono riusciti a salvare la vita al ragazzo. Il sostituto procuratore Pantaleo Polifemo ha richiesto l'autopsia, prevista per domani, che dovrà chiarire la causa della morte. “Esprimiamo tutto il nostro cordoglio alla famiglia, ai compagni e ai dirigenti dell'Anguillara Calcio per la tragica scomparsa di questo ragazzo che difendeva sui campi di pallone i nostri colori”. Cosi' Emiliano Minnucci, sindaco di Anguillara, a nome dell'amministrazione comunale, si unisce al dolore dei familiari e dei compagni, per la scomparsa del ragazzo “la tremenda notizia - ha aggiunto il sindaco - ha profondamente sconcertato tutta Anguillara, sconvolta da un tragico evento che segna i nostri ragazzi nel pieno della gioventu' e mina la spensieratezza caratterizza a livello dilettantistico un gioco di squadra come quello del calcio”.

Chiuse le indagini sulla morte del giovane Abate: fu uno scontro fortuito

http://www.123people.it
5 gennaio 2008
E' stato il trauma al torace, diretta conseguenza dello scontro di gioco con un attaccante del Santa Marinella, a causare la morte di Simone Abate, il portiere dell'Anguillara di appena 18 anni deceduto il primo novembre scorso sul campo di calcio della cittadina a nord di Roma nel corso di una partita tra le squadre juniores delle due località. Sia l'autopsia che l'esame della documentazione medica, sequestrata a suo tempo dal pubblico ministero, hanno ora escluso in modo categorico che la giovane vittima fosse affetta da precedenti patologie alle quali attribuire il decesso. Quest'ultima ipotesi aveva portato il pubblico ministero Pantaleo Polifemo ad iscrivere sul registro degli indagati per omicidio colposo il medico ed il presidente dell'Anguillara. Un provvedimento adottato anche nei confronti del giovane attaccante del Santa Marinella in attesa di accertare la casualità dello scontro. Per quanto la decisione finale spetterà al Gip, l'indagine è di fatto conclusa: lo stesso Pm sarebbe intenzionato a chiedere l'archiviazione. Il violento contrasto di gioco era avvenuto ad un minuto dalla fine del primo tempo. Su un lancio lungo, il giovane portiere aveva anticipato a terra l'avversario, che non era riuscito ad evitarlo, colpendolo con un ginocchio al torace.

La morte di Simone ha toccato profondamente tutti

Roberto Boccoli http://www.altravocenews.it
19:42 - 14 June 2010

La morte di Simone Abbate ha toccato profondamente tutti Inviato da Administrator Tuesday 06 November 2007 Gli avvisi di garanzia sono atti dovuti in queste circostanze. Non appena saranno stati consegnati ai destinatari si potrà procedere all’autopsia per stabilire le reali cause del decesso. “Potrebbe esserci anche oggi - afferma il medico legale, dottor Saladini - sono solo in attesa di notizie da parte del Magistrato che segue il caso”. I funerali di Simone Abate sono già programmati per sabato 10 novembre, nella sua Parrocchia a La Storta. “Esprimiamo - ha dichiarato il Sindaco Dott. Emiliano Minnucci - tutto il nostro cordoglio alla famiglia, ai compagni e ai dirigenti dell’Anguillara Calcio per la tragica scomparsa di Simone Abate che difendeva sui campi di pallone i nostri colori”. Così Emiliano Minnucci, sindaco di Anguillara, a nome dell’Amministrazione Comunale, si unisce al dolore dei familiari e dei compagni, per la scomparsa del 18enne morto a seguito di un tragico scontro con un avversario avvenuto sabato sul campo del Santa Marinella durante una partita tra la squadra di casa e l’Anguillara Calcio. “La tremenda notizia - ha aggiunto il sindaco - ha profondamente sconcertato tutta Anguillara, sconvolta da un tragico evento che segna i nostri ragazzi nel pieno della gioventù e mina la spensieratezza che caratterizza a livello dilettantistico un gioco di squadra come quello del calcio”. Attonito e senza parole anche il delegato allo sport del Comune di Anguillara Riccardo Papi come del resto tutta la città. Non si parla d’altro. Mancava un minuto al riposo quando è accaduta la disgrazia. Ripercorriamo quei tragici momenti dapprima dalle parole di Sergio Manciuria, il responsabile del settore giovanile e Vice Presidente della squadra di Anguillara: “Io non c’ero ma sono stato tra i primi ad essere messo al corrente dell’accaduto. I dirigenti della società, Sensolini e Mazzone, hanno l’obbligo di seguire tutte le partite. Quando mi hanno informato sulle modalità della disgrazia ero incredulo. Un calcio è stato fatale a questo ragazzo di diciotto anni, residente a La Storta, che amava venire a giocare nella nostra squadra, amava questo gruppo. Il centravanti della squadra del Santa Marinella non ha fermato la propria corsa nei confronti del portiere e lo ha scontrato con un calcio al petto mentre Abate era uscito nella sua aerea per agguantare la palla. Dapprima sembrava che fosse costui a dover essere soccorso poiché il nostro portiere si è rialzato mentre l’attaccante era a terra quando invece dopo aver detto: “Non respiro, non respiro” è svenuto, si è accasciato e non si è più animato”. E’ arrivato infatti già morto all’Ospedale San Paolo di Civitavecchia dove nella camera mortuaria il suo corpo giace a disposizione per l’autopsia dell’autorità giudiziaria che viene eseguita dal Dott. Gino Saladini su richiesta del Magistrato Pantaleo Polifemo. Si saprà così cosa è accaduto e si renderanno note le cause del decesso. “Non possiamo pensare - prosegue Sergio Manciuria - ad un ragazzo che voleva giocare sul campo e che invece su quel campo è morto. Ad Anguillara abbiamo due campi di cui uno è intitolato a Ferdinando Capparella, l’altro in terra battuta sarebbe opportuno dedicarlo a Simone Abate. Dal profilo formale poi è importante sottolineare che Simone Abate era a posto, era iscritto regolarmente e aveva tutti i certificati medici in regola”. Dunque sembrerebbe che la causa della morte sia da riscontrarsi proprio nello scontro. A questo proposito abbiamo chiesto a Ivo Pulcini noto medico sportivo oggi anche della Lazio se fosse possibile che un calcio abbia provocato il decesso. Così ci ha risposto il Dottor Pulcini che nella squadra bianco celeste è subentrato ad Alfredo Carfagni: “Sì è possibile - ha affermato Pulcini, anche Docente dello Sport e di Medicina dello Sport e di Pronto Soccorso all’Isef e unico medico accreditato ad esempio presso il Parlamento tedesco - Da come mi viene descritto l’accaduto può essersi trattato del riflesso di Goltz. Un calcio nel plesso solare blocca la respirazione. E’ il cosiddetto colpo basso conosciuto in particolare nel mondo dei pugili ed avviene quando un combattente viene messo ko. Uno stimolo violento del nervo vago affievolisce il battito cardiaco fino a farlo estinguere. Il paziente può essere rianimato con un massaggio cardiaco o soprattutto con un defibrillatore che favorendo il nuovo aumento dei battiti cardiaci lo fa riprendere. Se permane lo stato di svenimento la vittima decede. E’ più facile che ci siano complicanze, nonostante gli adeguati soccorsi, in presenza ad esempio di un’ernia iatale”. E mentre passiamo in rassegna i titoli regionali e nazionali delle testate con “ginocchiata al petto fatale per 18enne” facciamo tesoro delle parole di Ivo Pulcini sull’ipotesi della morte di questo giovane, figlio unico. “Analogie - dicono talune testate - con il colpo ricevuto da Materazzi in pieno petto nella finale mondiale sia con quanto accaduto a Cech e ad altri rappresentanti della categoria dei portieri. Immediato è stato l’intervento dell’ambulanza della Misericordia, di base nelle vicinanze, che però, secondo i numerosi testimoni presenti sul campo, ha faticato ad entrare nell’impianto sportivo a causa di un cancello chiuso. Il medico dell’ambulanza ha prestato le prime cure al giovane privo di sensi ma, sempre secondo le persone che dagli spalti seguivano l’affannoso intervento dei sanitari, non gli avrebbe praticato la defibrillazione mentre nel frattempo il giovane Abate avrebbe avuto un arresto cardiaco” come da ipotesi del Dottor Pulcini. Dunque forse Abate sarebbe proprio morto per il riflesso di Goltz a seguito dell’urto. Sfortunatissimo il ragazzo e sventurato il campo di Santa Marinella in via delle Colonie dal momento che è la terza vittima. Lo stesso stadio infatti è stato teatro di altre due tragedie, prima di quella di Abate. Nel 1993, a dicembre, durante un derby col Santa Marinella, un fulmine, scaricandosi sulla catenina del ragazzo, colpì il giovane allievo della San Pio X Elio Tortora, che morì sul colpo. Il 26 gennaio del 2002, invece, sugli spalti venne stroncato da un infarto Marcello Fantozzi, 48enne di Santa Marinella, che stava assistendo alla partita del figlio, giocatore della squadra juniores del Santa Marinella, contro la Gedila. Il Presidente del Comitato regionale della Lega nazionale dilettanti Melchiorre Zanelli ha disposto un minuto di silenzio su tutti i campi dei campionati dilettantistici del Lazio nella giornata di domenica per il giovane juniores. In tanti erano davanti al Pronto Soccorso dell’Ospedale di Civitavecchia ad aspettare il loro amico e compagno di gioco che non è uscito e non tornerà mai più. I dirigenti ed i giocatori sono ancora sotto shock e l’Anguillara Calcio ha rinviato tutti i suoi appuntamenti calcistici, dalla prima categoria al settore giovani. Il direttore generale del santa Marinella Bruno Luci: http://www.altravocenews.it/ Realizzata con Joomla! Generata: 14 June, 2010, 19:42 www.altravocenews.it “Una tragedia - ha detto - difficile trovare le parole in questi momenti”. Dello stesso tenore e non potrebbe essere altrimenti le parole del presidente del Santa Marinella Ivano Fronti. Mille saranno le parole, magari mille le motivazioni ma di fatto non resta che dire ciao a Simone Abate. Abbiamo poi contattato anche il Presidente della As Anguillara Valentino Crucianelli che così ci ha detto: “Preferisco rimanere in rispettoso silenzio. Il dramma è del ragazzo e della famiglia che ha perso un figlio unico in uno sport che amava e che amava a tal punto da voler proseguire gli studi universitari in scienze sportive. Certamente era un ragazzo particolare poiché il ruolo del portiere per esempio è molto delicato”. Su indicazione poi del Presidente abbiamo un colloquio ricco di commozione con il testimone oculare, Gianfranco Sensolini, l’accompagnatore che fisicamente ha soccorso Simone e ha fatto di tutto per rianimarlo. Da Sensolini finalmente abbiamo saputo cosa esattamente è accaduto quel sabato. Sensolini praticamente tra le lacrime ci dice: “E’ stata una fatalità fortuita ma violentissima. Era la fine del primo tempo di una partita tranquilla ed era il primo vero intervento di Simone in partita poiché in ogni partita ci sono interventi più o meno impegnativi in particolare per un portiere. Ha fatto un’azione dal profilo stilistico tecnicamente perfetta, ancora me lo vedo davanti allungarsi con la sua maglietta arancione. Poi la tragedia. Simone non respirava più, aveva invogliato la lingua. Gli ho praticato per un minuto e mezzo la respirazione bocca a bocca, l’ho ventilato dopo avergli liberato le vie respiratorie. Entro quattro minuti al massimo è arrivata l’ambulanza. C’era il cancello chiuso a chiave ma tutti i ragazzi insieme disperati lo hanno distrutto subito a spallate e a calci per facilitare l’intervento sanitario. Io e l’accompagnatore del Santa Marinella abbiamo l’esperienza di un corso di primo soccorso che abbiamo messo a disposizione di Simone e ce l’abbiamo messa proprio tutta ma purtroppo non ce l’abbiamo fatta a salvarlo. Non sapendo l’entità del danno ma essendoci ancora il battito del polso non ci siamo azzardati a compiere il massaggio cardiaco, che di fronte a danni seri può anche risultare una stimolazione eccessiva e abbiamo aspettato il medico che invece appena giunto lo ha caricato subito sull’autoambulanza. Poi più nulla. Ora sembra che restano tutte quelle frasi che si dicono alla morte di una persona splendida ma per Simone sono tutte vere. Infatti Simone era un ragazzo tranquillo che non alzava mai la voce, non usciva mai fuori dalle righe, era serio, equilibrato con una grande passione per il calcio, in particolare per la Roma. Mi aveva chiesto infatti come sempre con grande educazione se avesse potuto saltare l’allenamento per poter andare a vedere il derby giocando comunque sabato a Santa Marinella. Gli ho accordato l’assenza e gli ho consentito di allenarsi il venerdì sera per disputare la partita di sabato, il giorno in cui è morto. Simone era un esempio per tutti, anche per quei compagni più esuberanti e spero che almeno, magra consolazione, la sua morte sia di insegnamento almeno a questi amici. Per questo tipo di campionati juniores non è previsto un medico e sarebbe anche difficile che la Federazione predisponga un medico ma ci aspettiamo comunque che almeno i dirigenti abbiano come noi nozioni di pronto soccorso e che la Federazione prenda atto di questo. Intendiamo dedicare alla fine della stagione a Simone, di cui ricorderemo sempre il sorriso all’inizio delle partite, quel sorriso che ti invitava sempre ad abbracciarlo ed a salutarlo in maniera speciale, un torneo juniores con un premio al miglior portiere. La squadra era soprattutto una squadra di amici, anche mio figlio che è giocatore era molto amico di mio figlio. Per questo stiamo cercando di stare tutti molto vicini a questi ragazzi e li abbiamo convocati al campo si Anguillara ma non dimenticheremo mai Simone”. Non sappiamo se sarebbe bastato un defibrillatore a salvare Simone, quegli stessi defibrillatori che anche Francesco Totti della cara Roma di Simone ha donato ad alcune delle moltissime squadre giovanili. Noi della redazione de La Voce ci stringiamo intorno ai genitori Giorgio e Maria Pia Abate per la morte del loro figlio e siamo solidali con il dirigente Sensolini perché la Federazione tenga conto in ogni squadra di un medico o di un dirigente con un corso di primo soccorso nonché proprio di un defibrillatore. Talvolta gli allenatori sono felici di togliere dalla strada o da brutte esperienze questi giovani per destinarli a passioni vere e sane come lo sport e vanno aiutati tutti in ogni modo. di Viviana Normando Ivano Fronti: “La società è vicina alla famiglia del giovane Simone” “I soccorsi sono stati tempestivi; siamo addolorati di ciò che è accaduto” La morte del giovane Simone Abate, deceduto fatalmente durante l’incontro di calcio tra il Santa Marinella e l’Anguillara della categoria Juniores, ha subito fatto il giro della città. Increduli i cittadini, le forze politiche, e tutto il mondo del pallone locale. In questi casi, come sempre, non serve a nessuno strumentalizzare il caso, soprattutto se a perdere la vita è un ragazzo di 19 anni. I motivi e gli eventuali “responsabili”, sempre se ce ne siano, spettano al giudizio della magistratura, non certo a noi giornalisti. Pochi quelli che, comprensibilmente, hanno voglia di parlare. Su tutti il Presidente del Santa Marinella Calcio, Ivano Fronti, che visibilmente addolorato afferma: “Le parole in questi casi sono inutili. Siamo profondamente addolorati di ciò che è accaduto. Ancora increduli. Stiamo veramente passando un brutto momento, anche perché, purtroppo, non è la prima volta che accade in questo stadio un evento del genere. Evento che tengo a precisare - continua Fronti - assolutamente fatale. L’ambulanza infatti non è giunta in ritardo, è arrivata dopo appena 3 minuti, tanto meno il cancello era chiuso al momento del suo arrivo. Queste sono solo cattiverie che non servono a nessuno, specialmente in questo momento di dolore. L’unione sportiva del Santa Marinella, con tutti i suoi dirigenti, è vicina alla famiglia del giovane Simone, ai compagni di squadra, a tutti i dirigenti. Così come tutta la città di Santa Marinella”.